Camilla Theodorou
Fin da bambina ho avuto una forte passione per i cani, ricordo che ogni Natale, ogni compleanno e ogni festività provavo a chiederne uno ma purtroppo non arrivava mai. Mancandomi un cane mio quindi, quando ero dal nonno, mi dedicavo ai cani della vicina. Lei era spesso impegnata nel lavoro e i suoi cani (un pastore tedesco di nome Yuri e una volpina di nome Titti) facevano la tipica vita dei cani di cascina: fuori in giardino da soli ad aspettare e fare guardia. Io lì non avevo molti bambini con cui giocare e quindi l’amicizia tra me e questi fantastici animali nacque in maniera molto spontanea. Passavamo le giornate assieme per le campagne, era un rapporto davvero speciale! Un giorno poi la vicina mi disse che un amico cacciatore aveva qualche cucciolo di troppo e mi chiese se ne volevo uno, come dire di no? E così arrivò il primo amico a 4 zampe davvero tutto mio, Hunter. Era un cane molto buono, ma scappava spesso all’inseguimento di odori e periodicamente tornava con qualche preda catturata in giro. Iniziai così a fare un po’ di addestramento con lui e gli insegnai un po’ di educazione di base. Aveva imparato tante cose divertenti, rispondeva a moltissimi comandi, mi affascinava vedere come ogni mia azione cambiasse il suo comportamento e come fare attività assieme stringesse il nostro legame. Gli volevo un gran bene e lui ne voleva a me ma un giorno, all’età di circa 8 anni, venne malamente aggredito dal nuovo cane della vicina e morì… Rimasi molto male per l’accaduto e per un paio d’anni sono rimasta senza cani. La mancanza però dopo un po’ ha iniziato a farsi sentire più forte, il cane era il mio sogno da sempre, potevo stare senza così a lungo? Pensare ad una vita senza un amico a quattro zampe? Chiaramente no! Così ho iniziato a cercare un nuovo cane con cui portare avanti il mio percorso di crescita nel campo dell’addestramento e mi sono innamorata del pastore svizzero bianco. Nel 2012 porto quindi a casa Dhaki (boss zeus del white conero), un cane che nel giro di poco si dimostra un ottimo cane di famiglia, molto equilibrato, collaborativo e predisposto all’apprendimento. Con lui però non avevo ancora una chiara idea di quale attività mi sarebbe piaciuto fare e ho iniziato quindi a provarne diverse. Ho iniziato con l’agility, disciplina molto divertente, ma in breve mi sono resa conto che era un po’ pesante per il mio cane che fisicamente era grosso ma delicato e quindi ho iniziato a fare ricerca in superficie. Il cane in questo si dimostrava molto portato: riusciva a usare bene il naso per cogliere l’odore di chi si era nascosto per simulare il disperso e non sbagliava mai un colpo arrivando sempre con successo alla fine delle esercitazioni. In seguito però ha iniziato ad avere problemi di salute costringendomi a sospendere l’addestramento. Mentre lo curavo e aspettavo che si rimettesse in forma ho deciso di seguire il corso con il quale sono diventata istruttore cinofilo certificato ENCI. Seguendo diverse filosofie di lavoro con il premio e il marker training e frequentando un po’ di seminari tenuti da professionisti del settore ho fatto con Dhaki il CAE, il BH, qualche piccola prova di Obedience e, grazie a Riccardo Bonino, il CAL2 finché compresi qual’era la disciplina che realmente mi attirava di più: l’IGP (allora ancora chiamata IPO). Presi quindi un cane che fosse per natura selezionato a questo scopo e arrivò il mio primo pastore belga: Hermon (Albi della valle incantata), un cane non molto grande ma dalle buone qualità che mi ha permesso, e mi permette ancora, di divertirmi parecchio. Grazie alla guida di Riccardo in breve tempo abbiamo brillantemente superato le classi IPO1, IPO2 e IPO3 per poi partecipare con soddisfazione a ottobre 2019 al nostro primo campionato in IGP3.