Socializzazione con le persone
E’ importantissimo che il cucciolo, nelle prime fasi di vita, abbia contatti con più persone possibile.
Ciascun essere umano interagisce con il cane in maniera diversa. C’è chi si rivolge facendo tante vocine, chi con la voce più profonda, chi strofina il pelo, chi accarezza con dolcezza.
Ciascun essere umano ha un odore differente che lo contraddistingue. Ci sono uomini, donne e bambini che hanno forme, stature, atteggiamenti e voci differenti.
Di tutte queste persone, anche se nello stesso sesso, alcuni potrebbero essere più snelli, altri più in carne, alcuni calvi, altri con un casco di capelli infinito. C’è chi è molto molto alto, chi, al contrario, è molto piccolo di statura.
Alcuni gesticolano tanto, altri sono più stazionari. Insomma, riflettendoci un attimo possiamo renderci conto di quante variabili possano esserci a contraddistinguere gli esseri umani.
In questo il cane non sa generalizzare, quindi non è perchè ha visto tutti i parenti una volta che capirà che tutti i “due gambe” sono umani! Spesso ad esempio accade che i cani non amino i bambini, a volte è caratteriale (il cane può non apprezzare gli schiamazzi, il gesticolare tanto, la mancanza di cautela del bambino), a volte invece è legato proprio alla socializzazione: il cane che non ha visto bimbi da cucciolo potrebbe non riconoscerli come umani!
E’ importantissimo quindi, per la socializzazione del cucciolo,farlo entrare in contatto con ogni variabile possibile.
In questa fase però può essere utile chiedere, alle persone che desiderano accarezzarlo, di chinarsi non permettendo al cane di saltare tanto addosso: se prendono il vizio sarà poi da correggere.
“non socializzo il cane perchè deve fare la guardia!”
Ho sentito spesso proprietari dirmi questo.
Per chi volesse avere il cane da guardia, la socializzazione nel cucciolo non deve ugualmente mancare. La si può limitare all’ambiente esterno, insegnando così al cane che in casa non ci sono amici. Ancora si potrebbe limitare il contatto fisico con il cane per insegnargli che gli estranei esistono ma non si avvicinano.
Ma in questi casi poi, bisogna mettere in conto che non si farà mai incontrare al cane nessuno in casa e che non lo farò mai avvicinare! Questa gestione, nella realtà in cui viviamo ad oggi, può risultare molto difficoltosa e molto pericolosa! Bisogna valutare bene quindi cosa si desidera nel futuro.
Là dove si fa una scelta simile, bisogna sapersene assumere la responsabilità. Molti vedono, nel loro immaginario, il cane che attacca chiunque li tocca ma vogliono poi portarselo al bar, al ristorante e simili senza che faccia neanche bau (e magari anche che si lasci accarezzare dalla cameriera).
Il cane non può capire la differenza tra un cameriere e un ladro: per il cane, una persona è una persona e si comporterà quindi di conseguenza a ciò che gli viene insegnato (oltre che in base alla sua genetica).
In ogni caso comunque è fondamentale socializzare molto bene il cane.
Un cane che non ha un istinto naturale alla difesa, non lo avrà comunque in situazione di necessità: le sue reazioni, dettate essenzialmente dalla paura, non saranno prevedibili e stabili. Un cane che ha un istinto naturale alla difesa, tenderà a farla anche se ben socializzato e ben gestito (e lo farà con maggior equilibrio!).
Riassumendo quindi: se decidete di limitare la socializzazione ai fini della difesa, non vi stupite se non riuscirete a portare con voi il cane al ristorante o se dovrete girare con mille occhi. Come già detto, da una parte il cane ha una propria genetica che ne determina il comportamento, dall’altra però, in nostro comportamento gioca un ruolo molto importante.
Se avete dei dubbi su come gestire questa fase, rivolgetevi ad un valido esperto per evitare di commettere errori in una fase così delicata.